Departures

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Departures

Daigo Kobayashi è un giovane violoncellista costretto a tornare nella sua città natale dopo lo scioglimento dell’orchestra di cui faceva parte. Per mantenere se stesso e sua moglie, Diego accetta un impiego come cerimoniere funebre, ovvero colui che compie il rito di lavaggio, vestizione e posizionamento nella bara dei morti per accompagnarli nel trapasso. La sua nuova occupazione non è ben accetta da parenti e amici, soprattutto da sua moglie, ma il costante contatto con la morte e con coloro che hanno subito la perdita di uno dei propri cari, aiuterà Diego a comprendere quali siano i valori importanti nella vita…. Il protagonista del film, Kobayashi Daigo interpretato dall’attore Motoki Masahiro è un nokanshi (maestro di deposizione nella bara). Il film è la sua storia. Ed è la storia di un funerale molto particolare: quello di un giovane transessuale, morto come donna, anche se i suoi parenti si sono scordati di informare del fatto Daigo ed il suo capo che lo scopre solo mentre stà effettuando la preparazione ( la scoperta, del sesso della salma ha il tono divertente tipico della vena di humour macabro del regista del film Takita) (Supereva.it)

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Questo film al box office

Settimana Posizione Incassi week end Media per sala
dal 20/8/2010 al 22/8/2010 19 6.070 867
dal 7/5/2010 al 9/5/2010 20 27.155 1.429
dal 30/4/2010 al 2/5/2010 19 45.355 1.417
dal 23/4/2010 al 25/4/2010 15 65.294 1.554
dal 16/4/2010 al 18/4/2010 15 83.194 2.133
dal 9/4/2010 al 11/4/2010 16 74.236 2.749

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5 commenti

  1. Un film che merita la visione. Ho amato molto il personaggio di Daigo, un uomo alla ricerca di se stesso che costantemente mette in discussione le proprie scelte di vita, infondendo di valore simbolico il proprio operato e la propria realta’ di pensiero. L’opera si concentra sul viaggio spirituale che un essere umano compie dentro se stesso, ma non tralascia il fattore culturale. L’ Oriente coltiva del resto un concetto di introspezione e spiritualita’ che indubbiamente a noi Occidentali manca, lo dimostra il fatto di come un paese quale l’ Italia oscilli fra Ateismo forzato e fanatismo religioso, senza mai riuscire a trovare un baricentro, una misura. Una Parabola Zen da consigliare a tutte le anime perse e disperse della nostra epoca in preda al materialismo piu’ fuorviante e a coloro che ancora confondono il concetto di Spiritualita’ con il concetto di Dogma Religioso. Bellissimo, anzi Indispensabile.

  2. kitano8

    Ho avuto la fortuna di vederlo in lingua originale al fareast film festival del 2009. Consiglio la visione, appena uscirà il dvd, con i sottotitoli. L’ho rivisto e devo dire che il doppiaggio è buono ma non è possibile replicare i toni ed i modi di una lingua così diversa dalla nosta.

  3. Sebbene in ritardo è uscito pure nella mia città, nell’unico cinema d’essai rimasto! Mi è piaciuto molto.. E’ un film poetico, che tratta il tema della morte e della fine in genere, con delicatezza e profondità.. Oscar meritatissimo secondo me!

  4. Mi sarebbe piaciuto molto vederlo..ma purtroppo è uscito solo in 26 sale in tutta Italia.. Al sud soltanto in Campania e Sardegna.. In Sicilia nemmeno l’ombra! Spero in qualche cinestudio o direttamente in dvd (se uscirà)..

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https://youtube.com/watch?v=6UFlWO5zhO8%26hl%3Dit%26fs%3D1

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