Boy Culture

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Boy Culture

Questo film può considerarsi il seguito del piacevole “Eating Out” dello stesso regista. E’ una commedia di costume sexy, divertente e decisamente ben fatta. Il film ci introduce all’interno di una possibile e fantastica famiglia gay. “X” è un prostituto trentenne bisognoso di affettività e segretamente innamorato del suo compagno di stanza Andrew (il bellissimo Darryl Stephens che abbiamo potuto ammirare in “Noah’s Arc”) alle sue prime esperienze nella vita. Poi c’è Joey, un adolescente sessualmente insaziabile, che considerano il loro “figlio” e che completa questo intrigante trio. Quando “X” incontra un maturo ed enigmatico cliente, che gli chiede ogni volta se è l’ora giusta per fare sesso, comincia senza accorgersene ad abbassare la guardia. Da questo momento tutte le relazioni cominciano a complicarsi in modo grottesco, assurdo e intrigante. Il regista sembrerebbe dirci che questa è la nostra obbligata e convenzionale vita gay, ricca comunque di sentimenti veri, intelligenza, onestà ed emozioni forti. Un film che ci fa pensare alle nostre relazioni e che ci lascierà con una smorfia piena di interrogativi personali.

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78 commenti

  1. bittersweet

    (…continua) Tanti poi i sottotesti degni di menzione: il rapporto trans-generazionale nel mondo gay. E’ difficile che esista un vero e proprio scambio di idee ed esperienze di vita, soprattutto fra persone di età molto diversa, eppure gli anziani sono quelli che avrebbe di più da raccontare. D’altra parte scoprire le proprie debolezze è un rischio cui nessuno si sottopone volentieri soprattutto fra gente che, per difesa, spruzza veleno appena apre bocca.
    C’è anche un accenno affascinato al tema della trascendenza (quella madonna celata nell’armadio che ha suscitato l’indignazione di chi mi ha preceduto): secondo me è solo l’ennesimo feticcio di chi vorrebbe sparire dal mondo che sente non appartenergli.
    Il tema della famiglia, traslitterato in chiave postmoderna nei tre gay che dividono l’appartamento. Fra loro si instaurano dinamiche tali che solo uno stolto non riconoscerebbe come legami familiari.
    E poi l’amore, la fuga nella grande città, il continuo combattere fra l’isolamento sociale per non soffrire e la necessità di condividere le proprie esperienze… C’è un po’ la vita di tutti noi in questo film e anche il coraggio di mostrarla che spesso ci manca.
    Siamo lontani dalla perfezione cinematografica, ma i sentimenti e il tentativo secondo me, sono sinceri. Poi la vera chiave interpretativa è quella di chi guarda: lo spettatore non ha mai un ruolo passivo, ma deve interpretare quello che vede con gli strumenti che si è costruito nella propria vita. (E fate pure tutti i doppi sensi che volete…) 🙂
    Comunque, io ho visto la versione in lingua originale. Non faccio alcuna fatica ad immaginare che il doppiaggio possa essere stato pedestre e aver condizionato il giudizio di molti. Anche perchè il titolo italiano, da solo, è già imbarazzante: “Un seduttore in incognito”… Se potete, (ri)guardatelo nella versione originale.

  2. bittersweet

    (…continua) Il vero problema è che costa troppo ammetterlo. Il non sentirsi completamente a posto col mondo, che deriva dal fatto che il mondo eteronormativo non ha ancora capito che da loro non ci differenziamo poi troppo, ha costretto noi finocchi a scavarci una trincea con le unghie. Ed è inutile che continuiamo a tenercelo per noi: ci fa male sentirci diversi e dover dimostrare di essere all’altezza. Questo continuo confronto porta alla fine all’esasperazione e all’eccesso. Un eccesso di autostima, per compensare quella che da fuori ci viene negata; un eccesso di amor proprio, perchè se non badiamo a noi stessi chi ci sta intorno ci seppellisce; un eccesso di attenzione all’aspetto fisico, perchè è già tanto se riusciamo a mostrare quello visto che nessuno si avventura a vedere quello che c’è sotto; un eccesso di cinismo perchè la cattiveria è spesso l’unico sentimento vero che la società ci ha riservato. D’altra parte non venitemi a dire che l’accoglienza e l’accettazione sono sentimenti reali: spesso sono più dettati dall’egoismo della gente che da una reale volontà di apertura.
    Il vecchio Frank mente, ma quanto gli costa? E quanto ha già pagato nella sua vita quella difficoltà di essere se stesso? Sì, ha un sacco di soldi, ma quando comincia a ridere se non quando esce dall’isolamento in cui si è trincerato?
    Andrew cerca di buttare a mare i suoi valori facendo timidi passi verso la dissolutezza. Ma avrebbe mai trovato la felicità se X fosse sparito dalla sua vita?
    E X, con le montagne di milioni e la sua “professione” redditizia, sarebbe mai stato in pace con se stesso se avesse continuato a pensare ad una cosa e a dirne un’altra?
    Morale della favola, perchè di una favola si tratta alla fine, è che la fuga sembra la strada più comoda ma richiede molte più energie e sacrifici di quanti ne servono ad affrontare i problemi e risolverli. Non mi sembra una cosa da poco. (continua…)

  3. bittersweet

    Ho visto il film prima di leggere i commenti qui sotto. Sono sorperso di trovare tante opinioni negative. Il film non mi è sembrato affatto “scadente, superficiale”, nè “scandaloso e banale”. Anzi… mi è sembrato anni luce da quella finta realtà e dagli scadenti stereotipi gay che cinema e istituzioni continuano a proporci e, peggio ancora, a proporre al pubblico etero più aperto che al nostro mondo si avvicina in punta di piedi.
    Certo, c’è l’immagine della marchetta di alto bordo che, diciamocelo, è difficile immaginare calata nella realtà quotidiana; io, tuttavia, la ritengo solo un ruolo preparatorio per dipanare gli avvenimenti che seguono e non il punto focale dell’intera narrazione.
    E’ vero, ci sono anche riferimenti ad una vita sessuale frivola e sfrenata, alla mercificazione del corpo, al culto della bellezza e della forma fisica… chi di noi può negare, però, che in parte anche questa sia la realtà del nostro mondo? Quello che gli altri commentatori non hanno visto, purtroppo, è l’accenno alla disperazione -più o meno malcelata- che chiunque di noi ha perseguito quella strada si è trovato a combattere. E’ inutile: spacciamo favolosità, ma a che prezzo?
    I protagonisti trovano la felicità solo quando si mettono veramente in gioco. Quando non hanno più paura di nascondersi perfino a se stessi e rischiano anche quella illusoria autosufficienza che fingono di aver raggiunto. Quando ai sentimenti finti da mostrare agli altri, si sono sostituiti i sentimenti meno scoppiettanti ma anche meno artificiali della vita vera. Perchè possiamo anche dannarci l’anima per mostrare agli altri che siamo felici e abbiamo raggiunto quello che volevamo, ma il confronto con noi stessi è ineluttabile e spesso amaro. (continua…)

  4. pyilaria

    Cioè te prego!! Film scadente, superficiale e banale. Attori piacevoli da guardare solo quando stanno fermi e zitti, anche se in un film per me conta la trama e le emozioni che trasmette, no 4 bellocci mezzi nudi. Recitazione nulla, espressioni inesistenti e dialoghi patetici. Doppiato è anche peggio. Voto 1

  5. thediamondwink

    La banalità con cui gli americani affrontano l’omosessualità ormai non mi stupisce più da tempo. Il solito film, lui cerca l’amore e convive con la checca isterica e mangiauomini di turno, e si confida con l’amica etero logorroica … patetico! Gli attori sono molto belli, ma il film lascia davvero a desiderare, troppo patinato, ma, soprattutto, scontato, anche nel finale!

  6. DrFeelings

    Definire il film spettacolare ed emozionante, solo per le scene di sesso e di eros che esso propone, è davvero scandaloso e banale! Sconsiglio la sua visione per le caratteristiche che ho appena citato, e a questo punto consiglio la visione di un vero film porno. IL Cinema Gay deve sorprendere, non ridursi a presentarci banalità e solo sesso!

  7. gfm1803

    Una commedia intelligente, dove vengono poste domande intelligenti, dove le soluzioni sono intelligenti. Film divertente che coinvolge per l’angolatura diversa dalla quale si racconta l’amore, da non perdere!

  8. Orpheus

    Il soggetto può anche essere buono, ma gli attori principali sono imbarazzanti, la fotografia non esiste e il doppiaggio è vergognoso. I personaggi sono stereotipati e non sono credibili.

  9. reader81

    A giudicare dai commenti direi film decisamente sopravvalutato.
    Sicuramente l’avvenenza e la disinibizione dei protagonisti fa passare in secondo piano la trama poco credibile e il trionfo di luoghi comuni.

  10. Un film che racconta una convenzionale vita gay ricca di sentimenti veri, intelligenza, onestà ed emozioni forti. Boy Culture mette in discussione quei modelli di relazione in cui la libertà sessuale prevale sull’amore. E con intelligente ironia indica l’amore come la più semplice delle soluzioni alla metropolitana solitudine e all’infelicità che tanto affligge la generazione dei trentenni. Non solo gay. Un film molto bello e a tratti molto profondo. Consigliato A TUTTI. Ma soprattutto a chi crede ancora nell’amore. Voto 10.

  11. Gli aggettivi che vengono subito in mente guardando questo film sono : brillante – elegante – patinato . Se ci aggiungiamo attori fisicamente splendidi e sciolti nella recitazione il quadro è completo. E’ un prodotto di consumo piacevole e intelligente che non lascia un buco nell’anima ma un sensuale languore e un ricordo intrigante che per un pò non ti abbandonano. E non importa che sembri in molti punti uno spezzone di Queer as folk (USA)! Voto 9

  12. istintosegreto

    Il film parte come il cinico ritratto della vita di una marchetta di nome “X”. Poi per fortuna cambia rotta. I sentimenti prendono il sopravvento, ed ecco che abbiamo la simpatica descrizione di una “famiglia” singolare ma piena di affetto.
    Per chi ha bisogno di un’iniezione di ottimismo.

  13. Molto carina l’impostazione a mo’ di confessione, divertenti le relazioni trai personaggi, un paio di riflessioni un po’ meno ovvie della media delle commedie romantiche, peccato solo che il lieto fine non sia proprio senza pecche: quelle monetine mi pesano da morire in me che avrei sperato in uno sblocco definitivo.

  14. De La Croix

    visto due anni fa e lo commento solo ora…
    diciamo che di tutto il film quello che spicca di più è l’avvenenza dei protagonisti e, in seconda battuta, il modo in cui sono trattati i rapporti umani. La trama non mi ha esaltato.

  15. gianfloris

    Brutto! Il film è, a mio parere, di una noia terribile, ciò che gli da un vago accenno di ritmo sono i dialoghi, infatti ogni cinque minuti circa, ce n’è uno più banale e imbarazzante del precedente, la trovata dei discepoli è d’un trash… decisamente tempo speso male, potevo rammendare i calzini o cucinare una cena decente ieri sera.

  16. fras93

    Devo dire la verità, non mi è piaciuto troppo, ma l’ho guardato volentieri..dipende dalle scene, alcune mi hanno emozionato di +, alcune poco ed altre per niente.. ad esempio l’ultima scena tra X e Andrew è bellissima a mio parere! lascia molto a desiderare la doppiatura di personaggi esterni e non importanti, però vabbè non fa niente..
    Tirando le somme mi è piaciuto guardarlo 😀

  17. Girato bene, recitato bene, si puo’ considerare una nuova idea di famiglia , con Xe Ansrew la coppia e Joey come figlio da accudire e frenare nelle sue pulsazioni sessuali. Segnalo Darryl Stephens che e’ l’interprete principale di Noah’s Arch stupenda serie di telefilm…..

  18. Ragazzi sono rimasto a bocca aperta, mi ha lasciato un buco dentro, chissà se riuscirò a vivere delle situazioni così intense piene di emozioni mi ha scombussolato sono confuso in tutte le mie relazioni voglio andare a Seattle…

  19. nadiee

    L’ho trovato in streaming doppiato in italiano, non mi sono piaciute le voce e alcune scene, secondo me, non sono state tradotte correttamente, meglio la versione inglese

  20. Molto carino, a me è piaciuto!
    Più che altro mi sono fatta gli occhi con l’attore di colore, che da solo produce metà della bellezza del film! xD
    Da vedere se cercate qualcosa di poco impegnativo e avete bisogno di vedere qualche bel giovine…. 😀

  21. anonimos

    ma sinceramente da questi commenti entusiastici mi aspettavo un film sicuramente migliore che invece è di una banalità allucinante. Delusione credo sia la parola esatta

  22. ho apprezzato questo film principalmente per i dialoghi..davvero sensazionali!!!film non scontato,piacevole,fresco,forse il film gay piu’ avanti che io abbia visto!davvero ok

  23. Alessio

    Più che di leggerezza parlerei di superficialità, banalità, noia, dialoghi imbarazzanti,un doppiaggio da far accapponare la pelle…….gli attori bravi!?!? L’espressione del protagonista piangente sulla panchina sotto la pioggia è una prova d’attore che gli varrà l’oscar!!!

  24. Girato bene, recitato bene, si puo’ considerare una specie di famiglia speciale, con Xe Ansrew la coppia e Joey come fiflio da accudire e frenare nelle sue pulsazioni sessuali. Segnalo Darryl Stephens che e’ l’interprete principale di Noah’s Arch stupenda serie di telefilm

  25. franz1990

    Mi ha davvero colpito, non pensavo, sono sorpreso e credo che la sorpresa non dipenda solo dalla bellezza degli interpreti, ma anche per tutte le caratteristiche cinefile di questo lungometraggio…che pur rimandendo una commedia è davvero ben fatto…

  26. Willie87

    Continuazione del mio commento…
    In questo sito non è citato ma consiglio invece il bellissimo “Festa per il compleanno del caro amico Harold”, in inglese “The boys in the band”, film gay del 1970 di William Friedkin tratto dall’omonima piece teatrale che lo stesso cast aveva portato in scena a Broadway. I temi trattati sono tanti, compreso il primo amore, ma la psicologia dei caratteri viene fuori in maniera molto più veritiera e realistica che altrove. Consiglio soprattutto la versione in inglese. Se in un film gay cercate soprattutto manzi poco vestiti e promiscui invece è meglio un film come Boy culture.

  27. Willie87

    Ho visto il film oggi. Posso dire che è ben fatto, con dei bravi attori, ma ho trovato anche molta banalità e del “già visto”, a partire dai caratteri principali, molto stereotipati. Non mi è piaciuta neanche la moralizzazione posticcia della promiscuità del mondo gay come un qualcosa di andare fieri. Penso che del mondo gay ci siano temi anche più interessanti da tirare fuori che non il solito gigolo tenebroso e teenager sodo e affamato di sesso. Almeno lo spero.

  28. effettivamente un bel film,gli attori son bravi conoscevo il buon vecchio Patrick,l’ho appena visto da uno spaccato di vita gay anche se a volte un po troppo sopra le righe..da vedere l’amore nn ha sesso

  29. Amleto78

    Assolutamente fantastico…..
    Sia in italiano che n inglese, la traduzione e il doppiaggio non hanno assolutamente sfalsato le emozioni che ho provato vedendo l’originale!!!!!
    Una vera storia che scalda il cuore.

  30. bello, veramente bello, non convenzionale, insolito, il protagonista eccezzionale riscalda il cuore e gli occhi, mi ricorda queer as folk in alcuni tratti e perdonami padre perchè ho peccato…..

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