Attenzione alla puttana santa

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Attenzione alla puttana santa

Sorrento,1970. Jeff (Lou Castel), un giovane e tormentato regista, ha deciso di girare il film “Patria e muerte”, ma la situazione è drammatica: mancano i soldi, attori e collaboratori sono impelagati in difficili rapporti interpersonali. La sala dell’albergo si trasforma in una prigione, in una specie di antinferno con tormentatori e tormentati. La claustrofobia, favorita dalla lentezza spietata delle sequenze, opprime tutti, anche lo spettatore. Nella seconda parte la vicenda si svolge prevalentemente all’aperto con scene rapidissime, con poche battute di dialogo. Jeff, il nevrotico regista, calpesta tutti, con spregio e sadica crudeltà, anche Sasha, l’organizzatore generale, interpretato da Fassbinder stesso. L’unico che si salva è Eddie Constantine, vecchio attore mummificato. Uno dei film di Fassbinder più controverso. Autoironico e autocommiserevole. Si sentono fortemente le influenze di Warhol. Più della storia interessa al regista fotografare un’ambiente, quello del cinema, quello delle persone che lo fanno, che è poi il suo ambiente. Per questo motivo il cast è fatto da registi e attori amici di Fassbinder (allora solo 26enne), tra cui la von Trotta e il grande maestro della serie B più puerile, il mitico Ulli Lommel. Qualche riferimento omosessuale.

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Un commento

  1. zonavenerdi

    Film molto caotico e senza trama nella pura tradizione Fassbinder.

    Fassbinder è un regista che può piaxcere solo ai suoi fan stretti e comunque non fa film per chi vuole semplicemente sedersi a vedere un film divertente …

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trailer: Attenzione alla puttana santa

https://youtube.com/watch?v=Vr_m6-swDDo

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Girato in appena 22 giorni a Sorrento nel Settembre 1970 in 16 mm., è il nono lungometraggio di Fassbinder dopo il suo esordio del 1969.

IL FILM RIPORTA QUESTA SCRITTA:”L’ORGOGLIO PRECEDE LA CADUTA”.

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On a film set there are two things missing, the film material and the director. So the actors and actresses as well as the crew try to make the best out of the situation. When the director arrives the material is still missing and so they still wait and try to make the best out of the situation. When the material finally arrives all folks involved into the film find themselves in a weird situation. Jealousy, competition and despair are ruling. Nobody seems to be able to break through this atmosphere, so they all still try to make the best out of the situation, but this is probably not the way to finish the film. (Imdb)

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CRITICA:

“Nel 1971 Fassbinder si mise alla prova con un film corale, caratterizzato da una moltitudine di attori emblematici del suo entourage dell’Antiteater di Monaco: a parte Lou Castel ed Eddie Constantine (la stella del film nel film che impersona sé stesso), ammiriamo Hanna Schygulla, lo stesso Rainer Werner Fassbinder, Margarete von Trotta, Kurt Raab e Ingrid Caven.
Gestendo gli artisti con carrellate mozzafiato, orizzontali e circolari, il regista sembra per una volta dare voce alla forma e alla scoperta di qualcosa che è stato dimenticato, il tempo filmico.
La direzione è dinamica: tutti gli attori girano intorno a un bancone del bar nell’atrio di una villa, ordinando Cuba Libre a raffica e rompendo istericamente bicchieri di vetro contro pareti e pavimenti.
Assemblato con un metodo e un linguaggio da esperti, “Attenzione alla puttana santa” è un arguto trattato che mette in risalto il tipico ingegno di Fassbinder nell’organizzare le sequenze.
Non si può fare a meno di notare con quanta accuratezza siano state costruite riprese con molteplici profondità di campo, per evidenziare atteggiamenti, vizi e virtù dei personaggi. Le coppie nascono e si abbandonano con la massima indifferenza, per virtuoso appagamento individualistico.
Quella descritta nel film è una banda, una specie di comune che vive tutta insieme, risoluta a esercitare il proprio lavoro come farebbe un vero team.
I personaggi si trovano a dover affrontare innumerevoli difficoltà, cercando di metter su un progetto cinematografico: manca il materiale per girare la pellicola, il regista non è ancora arrivato e deve decidere il casting, i contratti principali sono stati già pagati dalla produzione.
La location scelta per il film è Ischia, all’interno di una villa di un Ministro (anche se nel film si dice che ci troviamo in territorio spagnolo).
Il proposito, più volte interrotto e rinviato, è quello di dare inizio alle riprese di un inafferrabile e inconcludente film intitolato “Patria o muerte”, con un soggetto concernente la barbarie dello Stato.
Non appena il regista (di nome Jeff) arriva, scopriamo che è venerato da tutti, in un vortice di uomini e donne che bramano la sua empatia. Chiunque dipende da lui e la soggezione li porta ad aver paura.
Jeff promette amore, matrimoni e figli a quasi tutti, agisce da autentico boss. Sa lusingare, infatuarsi, oltraggiare e dominare a seconda dei casi.
Fassbinder vagabonda nel ruolo di Sascha, ammansito tirapiedi di Jeff, e per osmosi si mostra dispotico con tutti, impegnato a fumare e a girellare a testa bassa….” (Filmcritica.it)

“La “puttana santa” è il cinema, che si prostituisce a tutto. Durante l’estate, un giovane regista sta girando un film; ma le riprese vanno a rilento, i fondi mancano, gli attori e la troupe sono nervosi. Sopravvive nella bufera solo un vecchio attore ormai indifferente a tutto. Film autobiografico dello scomparso Fassbinder.
La vicenda si svolge in Italia, d’estate, sulla penisola sorrentina. Jeff, un giovane e tormentato regista, sta cercando di girare un film. La situazione non è delle migliori, claustrofobia e nevrosi avanzano. È un film umorale fatto con le viscere, cui mancano il calore del cuore e la lucidità della testa. Si ha l’impressione di un largo margine concesso all’improvvisazione che accentua i risultati d’impotenza narrativa e di disordine.” (Corriere della Sera)

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