250 giuristi firmano un appello per includere ladozione nella legge sulle unioni civili

Mentre divampa ogni giorno di più la polemica sulla legge Cirinnà che a fine mese sarà in discussione alla Camera, soprattutto per quanto riguarda l’adozione dei figli del partner (stepchild adoption), con manifestazioni programmate su entrambi i fronti, arriva l’importante presa di posizione di magistrati, giudici e avvocati con un appello, firmato tra gli altri da Nerina Boschiero, preside delle Facoltà di Giurisprudenza di Milano, da Vladimiro Zagrebelsky (foto a lato, già giudice della Corte europea dei diritti umani), dal capo della procura milanese Edmondo Bruti Liberati, dal filosofo del diritto Luigi Ferrajoli e dal costituzionalista Gaetano Azzariti. L’appello , che porta il titolo “Unioni gay: i bambini innanzitutto”, specifica che la stepchild adoption appare “diretta a dare veste giuridica ad una situazione familiare già esistente di fatto, rappresenta la garanzia minima per i bambini che vivono oggi con genitori dello stesso sesso”. Questo l’incipit dell’appello: “I giudici di Strasburgo con la sentenza del 21 luglio 2015 hanno condannato l’Italia per inottemperanza all’obbligo positivo di dare attuazione ai diritti fondamentali alla vita privata e alla vita familiare delle coppie dello stesso sesso. Come sottolineato dalla Corte costituzionale, il Parlamento italiano è chiamato oggi ad approvare “con la massima sollecitudine” una “disciplina di carattere generale” che tuteli le unioni omosessuali. Le corti europee richiedono che la normativa da emanare sia conforme al principio di non discriminazione ed assicuri un trattamento giuridico omogeneo a quello delle coppie coniugate, giacché ogni disparità esporrebbe la legge a nuovo vaglio di legittimità…”


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