Dorothy Arzner

Dorothy Arzner
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  • Data di nascita 01/01/1970
  • Data di morte 01/10/1979
  • Luogo di nascita California/San Francisco/USA
  • Luogo di morte California/La Quinta/USA

Dorothy Arzner

Sebbene non sia stata la prima donna a dirigere film a Hollywood, Dorothy Arzner fu la più famosa e la sola regista donna a lavorare negli anni ’30 e ’40, periodo cruciale dello sviluppo del cinema Holywoodiano.
Dorothy Arzner nasce il 3 gennaio del 1897 a San Francisco e dopo tre anni la famiglia si trasferisce a Los Angeles dove il padre diviene proprietario dell’Hoffman Cafè, un famoso ristorante di Hollywood, punto d’incontro di pionieri dell’industria cinematografica come D.W. Griffith, Marck Sennett, Charlie Chaplin, Erich von Stroheim, Hal Roach ed altri.
Dopo aver abbandonato l’Università,dove studiava medicina, la Arzner grazie all’interessamento di William De Mille (fratello di Cecil), ottiene il suo primo lavoro nell’ambiente cinematografico come dattilografa di sceneggiature, nella società Famous Players-Lasky Corporation (diventata poi Paramount Studios). Presto passa alla supervisione delle sceneggiature e dopo aver fatto esperienza come assistente al montaggio, viene trasferita alla RealArt, consociata della Paramount, dove monta ben cinquantadue film. Memorabile è il suo montaggio della corrida in “Sangue e arena” (Blood and Sand, 1922) di F. Niblo, interpretato da Rodolfo Valentino e Alla Nazimova, di cui gira alcune scene.

La Arzner debutta come regista alla Paramount con “Fashions for Women” (Tutto al buio) nel 1927, tra il 1927 e il 1933 dirige undici film per la Paramount; nei dieci anni successivi dirige altri sei film come regista indipendente con RKO, United Artists, MGM, e Columbia. Nel 1943 lascia l’industria cinematografica di Hollywood per riprendersi da una polmonite e non vi fa più ritorno. In quegli anni, successivi alla fine della seconda guerra mondiale, Hollywood sperimenta un radicale movimento conservatore verso i “valori familiari”, completamente incompatibile con i temi preferiti della Arzner.
Dopo la sua carriera a Hollywood , la Arzner ha diretto film educativi per lo Women’s Army Corps, ha insegnato in corsi di cinema alla UCLA (1959-1963) annoverando fra i suoi allievi Francis Ford Coppola e ha girato 50 pubblicità per la Pepsi Cola (grazie all’interessamento di . Joan Crawford).
Muore all’età di 82 anni a La Quinta, California. il 1 ottobre 1979.
Come molti altri registi di Hollywood, la Arzner dovette spesso lavorare con forti vincoli, sia economici che ideologici imposti dalla produzione, nonostante ciò i suoi temi preferiti sono ben individuabili: la Arzner predilige i personaggi femminili emancipati, spesso negativi, dotati di carattere e di grande forza di volontà. Le trame trattano una varietà di esperienze e di desideri femminili, mettendo in evidenza la tenacia dei legami delle donne con altre donne, spesso appartenenti a classi sociali diverse. I film della Arzner affrontano spesso argomenti controversi per quei tempi: sesso extraconiugale e maternità (Working Girls, 1931; Christopher Strong, 1933), relazioni tra classi sociali diverse (The Bride Wore Red, 1937), prostituzione e erotismo (Nana,1934; Dance, Girl, Dance, 1940). Il suo film “The Wild Party” (1929) ambientato in un collegio femminile, ha problemi di censura, forse anche per l’evidente sottotesto lesbico. Anche i suoi film in apparenza più tradizionali contengono una critica alle convenzioni del tempo, come ad esempio in “Craig’s Wife” (1936) dove il personaggio di Harriet Craig rappresenta un atto di accusa dell’istituto del matrimonio e della dipendenza economica e sociale a cui erano sottoposte molte mogli. Oppure in “Dance, Girl, Dance”, forse il suo film più discusso, dove Judy, una ballerina classica, obbligata dalla povertà a ballare in un varietà, affronta il pubblico raccontando come lei e le altre ballerine sul palco vedono la gente che sta davanti.
Dorothy Arzner, non si sposò mai e non ebbe figli. Fu legata sentimentalmente a numerose attrici, ma visse la maggior parte della sua vita con la coreografa e ballerina Marion Morgan (dal 1930 fino alla morte della Morgan nel 1971). L’importanza della danza in molti film di Arzner può essere dovuta all’influenza di Marion.

Il lesbismo della Arzner era conosciuto negli ambienti di Hollywood, ma vi si prestava pubblicamente poca attenzione. La stampa popolare mostrava molto interesse al suo lavoro ed alla sua carriera in quanto opera di una “regista donna”, tuttavia la sua sessualità ufficialmente rimaneva un enigma. Alcuni giornalisti avevano da dire sulla contraddizione tra il suo corpo minuto ed il suo modo di vestire “mascolino”, mentre altri rassicuravano i lettori che questa donna dava i suoi ordini sul set con una voce soffice e “femminile”.
Con gli anni però si cominciarono a spargere voci di romantici legami fra lei e alcune attrici più o meno famose, tra le quali alcune star di Hollywood, come Clara Bou, Plaudette Colbert, Rosalind Russell, Katharine hepburn, e Joan Crawford. Quest’ultima una volta disse: “Penso che tutti i miei registi si siano innamorati di me. Di sicuro Dorothy Arzner !”. Negli anni ’80 la prima critica femminista ha minimizzato il suo lesbismo. Il sospetto era che nell’ambiente di Hollywood i suoi capelli corti e gli abiti maschili che indossava, le servissero per aprirle le porte di un settore dominato dagli uomini. I registi maschi dicevano di averla tollerata alla sedia di regia solo perché il suo lesbismo “faceva di lei uno dei ragazzi fra i vecchi ragazzi del club hollywoodiano” (intervista a Robert Aldrich, citazione da “Lo schermo velato” di Vito Russo).
Come donna “pioniere” dell’industria cinematografica, e come lesbica, la Arzner ora riceve una notevole attenzione sia di critica che di pubblico, sebbene molti suoi film siano difficili da trovare fuori degli archivi. Le si riconosce tra l’altro il merito di aver introdotto notevoli innovazioni tecniche, principalmente nell’uso dei suoni (come l’introduzione del microfono mobile).

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