Federico Bruno

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Federico Bruno è stato operatore alla macchina in alcuni film di rilievo (da Fuori stagione di Manuzzi a Ladyhawke di Donner, passando per il televisivo La veritàaaa di Zavattini), regista di cortometraggi, ha diretto per il grande schermo due film rimasti ai margini del mercato. Nel 2011, dopo tre anni di preparativi, inizia a girare “Pasolini, la verità nascosta“, un lungometraggio che racconta gli ultimi mesi della vita di Pier Paolo Pasolini. La stampa di sinistra ha dato grande rilievo a questo lavoro, dedicandogli interviste e reportage. Anche quella estera, con giornali come “Le Monde” e “El Pais”. Federico Bruno ha dichiarato che “In Europa la figura di Pier Paolo Pasolini riceve molto più rispetto e attenzione di quello che gliene diamo qui. A Parigi per esempio ci sono state delle mostre su Pasolini, mentre a Stoccolma i suoi lavori sono materiale di studio. La sua eredità è considerata quella di uno dei grandi del ‘900. In Italia non è lo stesso, e lo abbiamo un po’ accantonato. Purtroppo osservo che non si tratta di un discorso che si ferma a Pasolini, in Italia non celebriamo affatto i nostri geni del cinema, e così facendo li sminuiamo“. A Roberto Carnero dell’Unità dice: “Studiando le carte processuali, parlando con i testimoni di allora, provando a mettere insieme le diverse tessere del puzzle, emerge chiaramente che Pasolini è stato fatto fuori da altre persone, non da Pelosi, e su mandante di un livello alto. Coloro a cui i suoi scritti, le sue ricerche, le sue analisi sulla politica e sulla società italiana davano fastidio hanno deciso di farlo tacere per sempre. Basta parlare con chi gli è stato vicino negli ultimi anni o anche con lo stesso Pelosi per rendersene conto“.

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