What is Left?

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What is Left?

«La sinistra italiana ha perso la sua ideologia». La lapidaria dichiarazione del politologo Giovanni Sartori, intervenuto recentemente alla trasmissione La Zanzara di Radio 24, è anche il tema del rassegnato What Is Left?, nuovo doc della coppia – nel lavoro e nella vita – formata da Gustav Hofer e Luca Ragazzi. Una sorta di ironico videoripasso dell’anno politico italiano antecedente all’avvento della laica Trinità Renzi-Cuperlo-Civati che rappresenta un’ideale chiusura della trilogia costituita dai precedenti Improvvisamente l’inverno scorso e Italy: Love It or Leave It. Hofer e Ragazzi affrontano la situazione italiana dal loro punto di vista, due cittadini fidanzati e innamorati del loro Paese – sì, hanno poi deciso di traslocare ma rimanere a Roma in un nuovo appartamento che vediamo dettagliatamente in What Is Left? – ma con prospettive differenti, messe a confronto in battibecchi (a scelta sublimi o ridicoli) in stile “Sandro e Raimonda”: Luca ha una visione più idealista e disincantata sull’immobilismo italiano, Gustav ha uno sguardo più pragmatico e “obamiano”… Intervallato da un finto quiz in cui si ironizza sulla banalizzazione televisiva in cui si gioca su ciò che è di destra e di sinistra, ha il pregio di mostrare (finalmente) una coppia gay italiana nella quotidianità domestica esattamente come deve essere rappresentata, senza enfasi o pretese di eccezionalità, anche se il rischio è che l’onnipresenza sullo schermo di Gustav e Luca si sovrapponga al nocciolo del dibattere, ossia la “passione sinistra” intesa però politicamente. Li ritroviamo persino nei titoli di coda mentre cantano: «Vuoi essere in sync? Allora il tuo colore è rosa. Il nostro orgoglio non si può fingere. LGBTQ siamo una squadra gioiosa, non dimenticare la torta nuziale!». Se all’estero la visibilità delle coppie omosessuali, unite nel lavoro e nella vita, è ormai consuetudine nel mondo dell’entertainment – si pensi agli americani Josh Kilmer-Purcell e Brent Ridge vincitori del reality show The Beekman Boys, oppure agli israeliani Eytan Fox e Gal Uchovsky – in Italia è esattamente il contrario: Gustav e Luca sono purtroppo ancora quasi un unicum che avrebbe bisogno “politicamente”, come validi testimonial per il riconoscimento dei diritti civili, di altri coming out di coppia in stile Antonello Dose e compagno. Pur realizzato professionalmente, What Is Left? Ci sembra meno riuscito dei precedenti lavori di Hofer e Ragazzi, prigioniero com’è della tesi secondo cui della sinistra contemporanea non si può comprendere né “vedere” quasi nulla, rimanendo così relegata in una dimensione sottilmente snob e narcisistica (infatti la voce narrante Lucia Mascino che impersona proprio Lei, la Sinistra, non si mostra perché “non ancora presentabile”). Ma invece che cercare una chiave di lettura della questione, si limita a proporre contenuti informativi piuttosto scontati e talora ai confini dell’ovvietà, più adatti a un pubblico internazionale che non conosce la politica italiana piuttosto che alla nostra audience. Un brivido scorre solo quando dopo la condanna di Berlusconi si cerca di capire chi potrebbe essere il prossimo nemico della sinistra. «C’è sempre Renzi» chiosa Gustav. (R. Schinardi, Gay.it)

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Il film è disponibile dal 5 dicembre anche su www.whatisleft.it, iTunes e Googleplay

SINOSSI:

Quante volte ci succede di iniziare una discussione sulla politica, e di sentire da uno dei nostri interlocutori che “tanto sinistra o destra, sono tutti uguali…”. O di renderci conto, parlando con amici, che abbiamo tutti un’idea molto diversa di cosa significhi essere di sinistra. Ecco: ma perché è diventato così difficile trovare un partito di sinistra? Dove sono andate a finire le tematiche che l’hanno resa forte nel passato? Quali potrebbero/dovrebbero essere i temi di “sinistra” oggi, e perché si sono persi?
WHAT IS LEFT? È, sin dal gioco di parole del titolo, un viaggio alla ricerca di cos’è e cosa è rimasto della sinistra, di come viene percepita ai giorni nostri, ora che i partiti comunisti o socialisti occidentali sono in via d’estinzione.
A guidarci nel viaggio, Luca Ragazzi e Gustav Hofer, che – per età anagrafica e (de)formazione personale – incarnano le due idee di politica che ancora oggi determinano il dibattito, in Italia come altrove. Luca è più ancorato alle ideologie, per essere stato un bambino felice negli anni ’70, di quelli che ancora si commuovono se sentono un peruviano suonare gli Inti Illimani in metropolitana; mentre Gustav, che all’epoca della caduta del muro di Berlino aveva solo 13 anni, ha una visione più pragmatica di ciò che dovrebbe voler dire essere di sinistra. Per lui, cresciuto nel Sudtirolo da sempre governato dalla SVP (il partito regionale conservatore), l’unico personaggio di sinistra conosciuto durante l’adolescenza è stato Alexander Langer, morto suicida nel 1995, l’estate in cui Gustav si è diplomato.
Per gran parte della loro vita insieme a Roma, Luca e Gustav hanno partecipato attivamente al dibattito politico, che si è concentrato perlopiù nella battaglia contro Berlusconi: l’antiberlusconismo è così diventato per molto tempo l’unico programma dell’opposizione.
Il risultato delle elezioni politiche del febbraio 2013 è stato un vero e proprio choc culturale. Entrambi davano infatti per scontata una vittoria schiacciante del centrosinistra e la definitiva uscita di scena di Berlusconi. Ma, evidentemente, qualcosa è andato storto…
Il momento è quantomeno simbolico: se l’ex premier Mario Monti continuava a ripetere che ormai non esistono più destra e sinistra, lo stesso ha fatto Beppe Grillo che con il suo Movimento 5 Stelle si è prefissato l’obiettivo ambizioso di superare questo concetto desueto, almeno a sentir lui. Molti italiani a quanto pare gli hanno creduto, se è stato votato dal 25% degli elettori. Ma si può davvero prescindere da una “contrapposizione” che è stata il fondamento politico del secolo scorso? Dopo la fine delle ideologie è arrivato il momento di farla finita anche con gli ideali? Si può davvero credere che non esistano destra e sinistra? Per cercare di rispondere a questa domanda, Gustav e Luca ingaggiano una ricerca sul campo, fatta di incontri, esperienze e riflessioni: vista però dall’ottica di chi ha creduto in certi valori e vorrebbe continuare a farlo.
Tanta gente si definisce “di sinistra” conducendo però una vita che smentisce pedissequamente gli ideali cari alla sinistra storica: attraverso un “quiz show” intitolato appunto “What is Left?” i due protagonisti si vedranno costretti a rivelare le loro contraddizioni e la confusione di cui sembra vittima gran parte della popolazione italiana.
Le primarie del Partito Democratico e di SEL, spinti anche dalle istanze del Movimento 5 Stelle, hanno innescato un processo di rinnovamento della propria classe dirigente che ha portato in Parlamento una nuova generazione di ragazzi e ragazze. Il più giovane si chiama Enzo Lattuca, di Cesena, 25 anni compiuti pochi giorni prima delle elezioni, che milita da 10 nella politica locale. È uno dei protagonisti del film, così come Celeste Costantino, deputata di questa XVII legislatura: bionda, occhi azzurri scintillanti e piglio volitivo, calabrese, 32 anni, laureata in filosofia, con SEL, fa politica da sempre: si occupa di antimafia, di tematiche di genere e di lavoro precario. Ma per fare un po’ di chiarezza Luca e Gustav incontrano anche uno degli esponenti più in vista del Movimento 5 stelle, il romano Alessandro Di Battista; si recano nei circoli del PD della Capitale (in omaggio al Nanni Moretti de La cosa) per seguire il dibattito dal basso; incontrano personalità della cultura e della politica come Dario Franceschini, Fabrizio Barca e Stefano Rodotà.

RECENSIONI:

“Gustav Hofer e Luca Ragazzi, registi, autori e interpreti di What is left? , decidono di scoprire dove sia finita la sinistra italiana e si imbarcano in un’avventura surreale fra sezioni di partito, cortei di piazza e interviste con alcuni esponenti politici. Fra un’incursione e l’altra, commentata fuori campo dalla voce di Lucia Mascino, sono inseriti i siparietti che raccontano Gustav e Luca a casa loro, intenti a discutere di politica mentre lavano i piatti o a discutere e basta, quando Luca si ostina ad ascoltare tutta la produzione discografica di Carla Bruni.
Come ulteriore intermezzo comico, i due registi si rendono protagonisti di un fantomatico quiz televisivo intitolato proprio What is left? (“Nella prossima puntata, Obama contro Renzi!”, annuncia la conduttrice), che propone ai due domande vero-falso sulla sinistra mondiale e impedisce loro di approfondire qualsiasi argomento.
Dopo Improvvisamente l’inverno scorso e Italy: Love It, or Leave It, Hofer e Ragazzi tornano nelle vesti di guide molto informali attraverso la contemporaneità italiana, esposta nelle sue contraddizioni e nei suoi innumerevoli risvolti comici. Pur identificandosi fin dall’inizio come “da sempre elettori di sinistra”, finiscono per rappresentare tutti i cittadini italiani smarriti di fronte alle complessità della politica e frustrati dalla ricerca di qualcuno che rappresenti qualcosa oltre a se stesso e ai propri interessi.
Dalle primarie del Pd alle elezioni politiche del febbraio 2013, dalla nomina di Laura Boldrini alla riconferma alla presidenza di Giorgio Napolitano, i due Rosencrantz e Guildenstern della tragicommedia italiana raccontano un anno di ordinaria follia nazionale domandando in giro che cosa significhi, oggi, essere di sinistra. Le risposte arrivano dalla gente comune come da personaggi politici: Dario Franceschini e Fabrizio Barca, Celeste Costantino di Sel e Enzo Lattuca del Pd, ma anche Alessandro Di Battista del Movimento 5 stelle o Stefano Rodotà.
Luca e Gustav sono sempre più confusi, come il resto d’Italia, e riproducono il loro straniamento con mano leggera e una vis comica gentile, senza risolvere nulla né prendere mai una posizione netta, alla Michael Moore, ma limitandosi ad illustrare attraverso decine di vignette sia i paradossi della politica nostrana che le loro dinamiche di coppia alla Vianello-Mondaini.
Quel che resta, dopo la visione, è la percezione di una classe politica fuori dal mondo che si esprime con un linguaggio fuori dal tempo, la dolcezza di Gustav che si pone davanti al nostro Paese come un Candide altoatesino e le polemiche di Luca, Brontolo contemporaneo dotato di un irresistibile sense of humour (indimenticabile il suo passaggio sulla “retorica dei cittadini” al governo: “Ce li ho nel palazzo, i cittadini, e non sono riusciti a cambiare il citofono in cinque anni”).” (Paola Casella, mymovies.it – voto 3/5)

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“Gustav e Luca formano una brillante e affiatata coppia gay di sinistra. Da sempre impegnati politicamente e presenti a ogni tipo di manifestazione progressista, speravano come molti che il 2013 sarebbe stato l’anno della svolta. Ma hanno assistito impotenti alla rimonta di Berlusconi e alla trionfale entrata in scena di Beppe Grillo, e si sono posti la domanda goliardica e ambivalente «What is left?». Esiste ancora la distinzione fra destra e sinistra o, come molti sentenziano, è inutile ragionare in questi termini dal momento che «sono tutti uguali»? Il film diretto da Gustav Hofer e Luca Ragazzi prende l’avvio da questo interrogativo, per svilupparsi con ritmo frizzante attraverso interviste, squarci sulla buffa quotidianità della coppia, stralci delle riunioni del PD. A intervallare i vari commenti subentra spiritosamente il quiz show di fantasia What is Left?, dove a Gustav e Luca vengono poste domande che mirano a fare chiarezza nelle loro vite di elettori di sinistra disorientati. La voce narrante di Lucia Mascino conferisce una patina fiabesca a questo documentario sui generis, che si prefigge di inquadrare la nuova fisionomia della sinistra e di dimostrare che, nonostante tutto, parlare di politica in termini dicotomici non è anacronistico. I registi intervistano nuovi giovanissimi parlamentari – Enzo Lattuca del PD, Celeste Costantino di SEL, Alessandro Di Battista del Movimento 5 Stelle – per capire le loro istanze e individuare quali provvedimenti siano secondo loro necessari al fine di poter parlare veramente di equità. Il film è un viaggio attraverso le passate primarie del PD, il successo del Movimento 5 Stelle, la rielezione di Napolitano come Presidente della Repubblica, l’attuale governo delle larghe intese; un viaggio che, come tutti i viaggi intensi, comprende delusioni e slanci di entusiasmo, ed è filtrato attraverso lo sguardo di tutti i partecipanti: gli elettori e alcuni personaggi di spicco. Il politico Fabrizio Barca, che quando si era riproposto di reinventare il PD aveva infuso rinnovato ottimismo in molti elettori demotivati. Il docente d’Arte Tomaso Montanari, che lamenta una discrepanza fra la cittadinanza attiva e una sinistra istituzionale che non è in grado di ascoltarla. Il costituzionalista Stefano Rodotà, che considera intramontabili valori come la libertà, l’uguaglianza, la solidarietà. In molti vogliono far credere che destra e sinistra sono «come le spadrillas»: intercambiabili. Ma Gustav e Luca si prodigano per una tesi: la sinistra è sicuramente appannata, ma basta rispolverarla, perché gli ideali che porta avanti non muoiono mai.” (Chiara Apicella, sentieriselvaggi.it)

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