All My Life

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Un film particolarmente lungo (150 min.) che ci presenta un variegato affresco della realtà gay nell’Egitto contemporaneo. Rami è un 26enne contabile e studente di danza che vive al Cairo. Rami viene abbandonato dal suo ragazzo Waleed che ha preso la decisione di sposarsi. La sua migliore amica Dalia sta lasciando l’Egitto per andare a San Francisco. E il suo amico dottor Kareem lo sta infastidendo nel tentativo di coinvolgerlo maggiormente nella vita underground della comunità gay. Mentre Rami inizia la ricerca di un nuovo amore frequentando gay velati o turisti incontrati nei luoghi di battuage, Kareem viene arrestato dalla polizia sulla discoteca galleggiante Queen Boat (basato su fatti realmente accaduti nel 2001 che catalizzarono il movimento gay internazionale). Il regista Sabry completa la sua rappresentazione del mondo gay egiziano inserendo nella storia anche altri personaggi come l’uomo devoto che vive al piano di sopra dell’abitazione di Rami, che sembra avere nostalgia del mondo femminile, e un infelice e velato ragazzino di nome Mina che vive dall’altro lato della strada. Tutti questi personaggi sono descritti con un’attenzione quasi compassionevole – e spesso in scene assai esplicite – in un drammatico susseguirsi di eventi. Uno scoraggiante e affascinante ritratto della realtà egiziana di oggi che segna un importante passo avanti nella cinematografia a tematica di questo paese.

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3 commenti

  1. Un film sconsolante , che dà veramente un colpo al cuore se si pensa ai milioni di gay che vivono in Egitto (e ovviamente in tutto il mondo). Nessun diritto, quasi nemmeno di esistere , perseguitati dalla polizia che usa ogni trucco per stanarli e se stanati arrestati pestati oltraggiati e umiliati. Il film ,molto rudimentale, prende spunto dalla retata compiuta al Cairo sulla Queen Boat e da tutte le persecuzioni che ne seguirono , sconvolgendo la vita di tutti i vari personaggi gay cairoti ritratti nel film (con scene sessuali anche molto esplicite).
    Quello che è agghiacciante sono le prospettive future dopo la “primavera araba”. Se sotto Mubarak almeno era salva la vita , cosa succederà se uno spietato fondamentalismo islamico andrà al potere instaurando la sharia ?

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