Silent Youth

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Silent Youth

Il film ci racconta, con poesia e semplicità, la storia di un coming out adolescenziale, toccando quei momenti che tendiamo spesso a dimenticare, come i primi battiti del cuore quando sentiamo avvicinarsi la persona amata, il cigolio delle sedie quando ci sediamo vicini, le parole che ci mancano quando invece il nostro cuore urla d’emozione, ecc. Marlo sta per andare a trovare la sua ragazza mentre gira per le strade di Berlino dove incontra fortuitamente Kirill: ne rimane stranamente affascinato e non può fare a meno di seguirlo. Anche Kirill è stupito dell’interesse che Marlo ha nei suoi confronti. Una strana relazione inizia a coinvolgere i due adolescenti. Più Kirill parla di se stesso, più Marlo si sente confuso ed attratto. Entrambi si sentono come stregati uno dall’altro, si rincorrono a vicenda nei pensieri, nelle parole e negli sguardi. Nessuno di loro conosce quale sarà il prossimo passo, sicuramente nessuno dei due pensa di allontanarsi. Si stanno inoltrando in un mondo dove forse le parole non servono più. Ma serve coraggio per dire o fare certe cose, cose inaspettate che stavano segretamente rinchiuse dentro noi stessi e che non è facile fare uscire… Delicatissimo film, tanto semplice quanto intenso, pieno di quel silenzioso rumore che ci accompagna mentre nascono in noi nuovi e profondi sentimenti, in una parola l’amore. Film presentato nella sezione ‘Festa mobile’ (“una carrellata libera sulle invenzioni, gli autori, le cinematografie che ci hanno colpito durante l’anno”) al Torino Film Festival 2012 con queste parole: “Due ragazzi s’incontrano e si piacciono, ma sono imbarazzati, si guardano e non sanno cosa dire. L’inizio di una storia d’amore? Facce spigolose poco stereotipate per un coming (out) of age che cresce a poco a poco, fra silenzi e timori, incertezze e paure con tenerezza e sincerità. Quando il cinema queer è bello perché non strepita e non proclama, ma racconta una vicenda semplice e quotidiana.”

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4 commenti

  1. Film dai silenzi lunghi e imbarazzanti, con uno che mangia un panino e l’altro lo guarda. Lunghe camminate avanti, sempre avanti. Ma dove andate? Ma sopratutto dove va il regista? Una specie di Guido Gozzano del XXI secolo che serve solo a riempire i buchi di antologie scolastiche. Bleah.

  2. istintosegreto

    Un incontro fortuito per strada è l’inizio di una storia di cui non vediamo l’evoluzione. Non sapremo mai se i due ragazzi riusciranno a risolvere i loro problemi d’incomunicabilità. Ma forse non è nemmeno così importante. Quel che conta nella vita, sembra suggerire il film, è vivere le relazioni senza fasciarsi la testa su un eventuale sviluppo a lungo termine. Film giustamente breve; i lunghi silenzi lo renderebbero pesante altrimenti. Convincenti gli interpreti. Peccato che io non abbia nessuna inclinazione per i giovani tenebrosi (uno dei protagonisti è proprio il classico ragazzo tenebroso) e non sia riuscito ad immedesimarmi molto nella vicenda.

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Silent Youth is a film for misfits, dreamers and lovers. It’s the classic story of a coming out, but it focuses on the moments one tends to quickly forget: the first approach, the creaking of the chair while sitting across from each other, not knowing what to say. And it’s about the silence. (Imdb)

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