Morte a Buenos Aires

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Morte a Buenos Aires

La regista del film, qui alla sua opera prima, dice di essersi ispirata al film Brokeback Mountains: “dopo aver visto il film di Ang Lee mi sono convinta che se una storia simile dovesse essere ambientata in Argentina, potrebbe svolgersi solo tra agenti della polizia”. La storia del film è ambientata a Buenos Aires alla fine degli anni ’80 (gli anni subito dopo la dittatura, quando finalmente si respirava un’aria più libera). All’interno di un lussuoso appartamento troviamo il giovane e affascinante agente Gomez, (l’esordiente Chino Darín che la regista ha scelto proprio perchè lo riteneva in grado di fare innamorare anche un uomo) che si siede al bordo del letto dove si trova il cadavere di Jaime Figueroa Alcorta, meglio conosciuto come “Fiocco di neve”. Il giovane attraversa la stanza, accende una sigaretta e fa partire un disco in vinile che canta Splendido Splendente. Più tardi arriva una brigata della polizia guidata dall’ispettore Chávez (Demián Bichir) che entra sulla scena del crimine con un’aria di superiorità, gode la fama di aver risolto parecchi casi. Si mostra quasi disgustato per la presenza del giovane agente che tratta senza riguardo. L’uomo assassinato era un apprezzato single gay dell’alta società di Buenos Aires che collezionava quadri ed era appassionato di cavalli. Sua sorella chiede agli investigatori la massima discrezione. Il difficile rapporto tra Gomex e Chavez inizia a cambiare quando il giovane poliziotto salva il figlio di Chavez da un eventuale incidente. Da questo momento il rapporto di lavoro tra i due si mescola a qualcosa di più personale, entrando pian piano nella sfera dei sentimenti, che diventeranno sempre più la vera anima della storia. Parallelamente Gomez deve infiltrarsi nell’ambiente gay col compito di sedurre l’ex amante del morto, Kevin “Carlos” González, cantante e performer omosessuale, ritenuto il probabile assassino (l’attore Carlos Casella che canta quasi tutte le canzoni del film). La cosa non sarà difficile per il nostro bel giovane eroe… Notevole opera prima che si presenta come un poliziesco originale che si concentra molto più sui personaggi che sulla trama. La ricerca dell’assassino diventa secondaria rispetto all’evoluzione dei due protagonisti. Il film diventa quasi un melodramma con due uomini che devono confrontarsi con le loro più intime pulsioni e desideri. Un poliziotto macho maturo che si trova improvvisamente attratto dal bel giovane che lo sta aiutando nell’investigazione, un giovane che fa facilmente breccia sia nei cuori femminili che maschili. Incredibile la bravura di entrambi gli attori, Demian Bichir (il poliziotto Chaves), uno degli attori più richiesti in Argentina, e soprattutto Chino Darín, un perfetto rubacuori qui alla sua prima (fantastica) prova cinematografica. Il film è stato premiato dall’Argentinean Film Critics Association Awards 2015 (miglior attrice Monica Antonopulos), e ha vinto il premio come miglior attore, Chino Darín, al Puchon International Fantastic Film Festival 2015.

synopsis

Buenos Aires in the 1980s. Detective Chavez, a family man and a tough cop, once again must solve a mysterious crime. To reveal the identity of the murderer, Chavez must clarify the enigma waiting in ambush to capture his own heart. Passion surprises even the most astute detective. What will triumph: law or desire?

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6 commenti

  1. Visto, skippando spesso a causa della trama, debole, retorica. Bichir merita di meglio che un pamphlet di idee (altrui) che cambiano continuamente la direzione ad un film senza meta. Resta efficace la messa in scena.

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Il rude e onesto ispettore Chávez deve indagare su un delitto nell’alta società di Buenos Aires. Le indagini conducono presto nell’ambiente gay e nel circuito dei club cittadini; Chávez decide allora di farsi aiutare da un giovane poliziotto, Gómez, che dovrà agire sotto copertura. Ma presto il rapporto tra i due uomini prende una piega inaspettata, che finisce per complicare lo svolgimento delle indagini facendo vacillare le certezze di Chávez. Corruzione, paranoia, desiderio e senso del dovere: Natalia Meta costruisce un thriller affascinante e ambiguo, in cui i toni noir sono stemperati da tocchi di humour, e che si muove su più livelli pur rispettando i canoni del genere. Splendida l’ambientazione in una Buenos Aires anni Ottanta, e colonna sonora memorabile. Cammeo cult di Luisa Kuliok, attrice icona di svariate telenovele anni Ottanta e Novanta, che raggiunsero il successo anche in Italia. (Gender Bender)

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