Ottavio Mario Mai

Ottavio Mario Mai
Aggiungi ai preferiti
  • Data di morte 08/11/1992
  • Luogo di nascita Italia/Roma
  • Luogo di morte Italia/Torino

Ottavio Mario Mai

Ottavio Mai è stato un lucido intellettuale (regista e poeta) ed omosessuale militante, vissuto in Piemonte, che con il suo lavoro e le sue opere ha notevolmente contribuito a rendere visibile il mondo gay-lesbico in anni molto omofobi.

Nato a Roma nel 1946, settimo di otto figli, orfano di madre a soli due anni e praticamente poco dopo, anche se non di fatto, orfano di padre.
Varie attività lavorative, da venditore di bibite nei cinema romani a emigrante in Germania con lavoro da metalmeccanico alla Wolkswagen, poi Torino, la Fiat e altre piccole aziende del settore.
Nel 1977 incontra Giovanni Minerba con il quale concretizza la seconda parte della sua vita, a partire dalla militanza nel F.U.O.R.I. e nel Partito Radicale.
Poi il cinema, anche in questo autodidatta; nel 1981 insieme a Giovanni Minerba costituisce l’Associazione Culturale “L’Altra Comunicazione”, fino al 1992 ha realizzato 22 lavori in video e pellicola, proiettati in molti Festival di tutto il mondo, ottenendo vari riconoscimenti e ricevendo ottime critiche (ricordo, tra gli altri, Dalla vita di Piero (1982), Messaggio (1983), Inficiati dal male (1984), Io non sono come te (1984), Attenzione ai camionisti (1985), Più vivo di così non sarò mai (1985), La preda (1985), Giovanni (1987), Preludio (1987), La staticità di un corpo (1988), Da Sodoma a Hollywood (Il Festival del vizio) (1989), Tea for Two (1989), Epitaffi (1989), Partners (1990) e Stand by me (1992), l’ultimo.
Nel 1986 “inventano” il Festival Internazionale di Film con Tematiche Omosessuali “Da Sodoma a Hollywood”.
L’8 novembre 1992 decide di lasciarci. Nel 1994 è stato pubblicato un volume che raccoglie i suoi scritti, “Racconti di strada”, e nel 1997 la raccolta di poesie “Vedrò la mia vita”.

Vita, arte, impegno politico e imprenditoriale si fondono nella figura di Ottavio Mario Mai esattamente come nella società postmoderna di cui Mai sembra aver intuito e sfruttato prima di altri potenzialità e caratteristiche. Gli anni di maggior impegno di Ottavio Mai vanno dal 1980 alla sua morte, nel 1992, quando la società dello spettacolo e della comunicazione prende definitivamente il sopravvento.
«Ottavio Mai ha compreso che se l’omosessualità non è rappresentata nella società dello spettacolo e dei media che viene pian piano affermandosi, quella rappresentazione è ormai indispensabile, è l’unico segno, l’unica prova di esistenza. Allora eccolo riempire quel vuoto. Con i suoi film che, pur poveri e legati non casualmente ai nuovi mezzi elettronici, spaziano dal documentario alla fiction tradizionale, dal cortometraggio poetico al film sperimentale, e che parlano direttamente, senza mediazioni, di gay, travestiti, coppie, famiglie, tradimenti, battuage, e di “normalità omosessuale” attraversando tutti i generi, come nessuno aveva mai osato prima in Italia» (A. Golinelli, G. Minerba).
Dalla presentazione del film “Ottavio Mario Mai”

Ottavio Mario Mai è presente in queste opere:

Visualizza contenuti correlati

Condividi

Commenta


Effettua il login o registrati

Per poter completare l'azione devi essere un utente registrato.