Jean-daniel Cadinot

Jean-daniel Cadinot
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  • Data di nascita 10/02/1944
  • Data di morte 23/04/2008
  • Luogo di nascita Francia/Parigi
  • Luogo di morte Francia/Parigi

Jean-daniel Cadinot

Jean-Daniel Cadinot celebre regista francese di film pornografici gay, ha raggiunto una fama internazionale per i suoi film audaci, insolitamente artistici, oltre che molto erotici.
Cadinot è nato nel 1944 a Parigi, la sua famiglia, di origine italiana, si era stabilita in Francia nel 1870. I suoi genitori erano entrambi sarti; riferendosi alla loro occupazione Cadinot notava con ironia che come essi vestivano gli uomini, lui si è guadagnato una fama spogliandoli.
Dopo aver studiato all’Ecole des Arts et Métiers e all’École Nationale de Photographie, a 17 anni lasciò la famiglia per iniziare la sua carriera di fotografo, prima presso gli Studi Valois, che producevano film commerciali e didattici, quindi come fotografo indipendente.
A 19 anni fotografava attori per un giornale di spettacoli americano U.S. After Dark e per altre riviste come corrispondente da Parigi. In genere i giornali francesi non apprezzavano le sue foto, perché aveva una tecnica troppo americana, sullo stile di Richard Avedon, che allora non era di moda in Francia.
Nei primi anni ’70 Cadinot, pur continuando il suo lavoro nel cinema commerciale, si dedicò sempre di più alle foto di nudi maschili. Il coming-out professionale come fotografo gay iniziò nel 1972 quando scattò dei nudi di noti personaggi come lo scrittore gay Yves Navarre e i popolari cantanti Patrick Juver e Pascal Auriat.
In quel periodo Cadinot ebbe anche qualche problema con la giustizia per aver fotografato un ragazzo minorenne che poi era stato arrestato per furto.
Nel 1978, quando passò a girare film, Cadinot aveva già pubblicato 17 album fotografici, alcuni firmati con gli pseudonimi Masculin e Tony Dark (che è simile a Cadinot letto al contrario).
Ogni album aveva un tema preciso e raccontava una sua storia attraverso la serie delle foto. In ogni foto era molto curata la messa in scena. Alcune di queste serie narrative verranno poi riprese nei suoi primi film.

In un intervista Cadinot spiega il suo passaggio al cinema: “Le sole foto erano diventate per me troppo limitanti. Io avevo velocemente raggiunto il loro limite e avevo desiderio di azione e di movimento. Volevo andare oltre, per raccontare le nostre storie collettive di uomini gay. In questo senso c’è stata un’evoluzione nel mio passaggio alla regia cinematografica, perché questo mi permette di raccontare storie di uomini. In un certo senso questo è stato il mio atto di attivismo gay”.

Nel 1978 Cadinot fondò la sua casa di produzione, la French Art e girò il suo primo film ‘Tendres adolesents’, che riprendeva nel soggetto una serie di fotografie scattate nel 1975.

In seguito realizzerà altri sei cortometraggi di 30 minuti, per poi passare con ‘Aime… Comme Minet’ (1982) ai 60 minuti di lunghezza. Nel 1984, con ’Le minets sauvages’ inizierà girare veri e propri lungometraggi.

Questi film erano girati come film tradizionali, in pellicola 16 millimetri, con un copione, una struttura cinematografica e una solida sceneggiatura. Cadinot, nonostante il successo internazionale, ha mantenuto per molto tempo intatta la dimensione privata e domestica della sua casa di produzione: con la sola eccezione delle musiche, curava da solo ogni aspetto dei suoi film, facendo contemporaneamente il tecnico delle luci, il regista, il cameraman, il produttore e l’organizzatore.

Le storie dei film di Cadinot sono spesso basate sui suoi ricordi, le sue paure e i suoi desideri di quando era ragazzo. Per Cadinot i suoi film costituiscono una saga che traccia la sua vita dall’età di dodici anni, quando si è per la prima volta reso conto della sua omosessualità. Cadinot è stato boy-scout e i ricordi di quella esperienza gli hanno ispirato Scouts (1981) e ‘Le Jeu de Pistes’ (1984); ha avuto problemi con la Chiesa Cattolica ed è stato in collegio, come accade in’ Sacrè Collège’ (1983). Non ha invece passato del tempo in un riformatorio, l’ambientazione di ‘Les minets sauvages’ (1984), ma anche questo film deriva in qualche modo dalle sue esperienze, perché le sue vacanze in campi religiosi erano per lui come stare in un campo di prigionia.

Cadinot preferisce ambientare i suoi film all’aperto, in campagna; spesso è presente il tema del viaggio, come in ‘Harem’ (1982), ‘Chaleurs’ (1984) e nella recente serie ‘Nomades’, che raccontano di giovani francesi in viaggio nel Nord Africa che entrano ‘in contatto’ con i vitali ragazzi arabi. A volte come in In ‘Stop Surprise’ (1985) il viaggio è solo immaginario. Tutti questi viaggi ovviamente implicano molte avventure di vario genere.

La rappresentazione del sesso è per Cadinot un modo di sabotare il sistema e di affermare il valore della libertà. Egli non ama l’autorità e la gerarchia, perciò si fa beffe della Chiesa Cattolica, dell’esercito e dei regimi totalitari. E’ però anche attratto dai tabù sessuali del cattolicesimo. In questo, come per l’interesse per il Nord Africa e per i ragazzi arabi, Cadinot è debitore di molti intellettuali gay francesi che lo hanno preceduto, come Jean Genet e André Gide.

Cadinot non ama Il sesso fatto tranquillamente in un letto, ma preferisce il sesso fatto di nascosto, sfidando un divieto o commettendo un peccato. Spesso i giovani delle classi meno abbienti mostrano di avere una maggiore esuberanza sessuale dei figli dell’alta borghesia come in ‘Le désir en ballade’ (1989).

Nei film di Cadinot hanno sempre un ruolo molto importante la tenerezza, l’affettività ed il gioco, senza che necessariamente si arrivi sempre all’atto sessuale completo ed alla relativa eiaculazione.

Non manca anche qualche scena di sesso brutale e di stupro, dato che Cadinot è attratto anche da questo tipo di fantasie erotiche. Dal punto di vista dell’eccitazione erotica a Cadinot interessano soprattutto il sedere e la penetrazione, il membro lo interessa di meno, anche se raramente abbiamo visto dei suoi attori con peni di piccole dimensioni. La penetrazione non necessariamente avviene con il pene ma spesso è fatta con qualsiasi oggetto della sua forma e dimensione come un vibratore, una bottiglia o un cetriolo.

I film di Cadinot, che qualcuno ha chiamato “Il Truffaut del cinema porno gay”, sono molto riconoscibili e si differenziano nettamente dai film porno americani. Come egli stesso ha detto “gli americani mostrano delle splendide macchine da sesso che fingono di eseguire un catalogo di posizioni sessuali, io invece filmo degli esseri umani che fanno l’amore.”

Nel predisporre le sue scene di sesso, Cadinot cerca di conciliare il più possibile le sue trame con gusti dei giovani attori che ha a disposizione, perchè vuole fare in modo che essi facciano solo cose che a loro piace fare assieme e che ogni singolo bacio tra di loro sia fatto con passione reale e con vero desiderio.

I personaggi dei film di Cadinot sono sempre ragazzi molto giovani, snelli e non palestrati sui vent’anni.. Essi sono inoltre più versatili sessualmente degli attori americani, che sono spesso limitati nei ruoli di attivo o passivo. Gli attori adolescenti di Cadinot non sono tutti bellissimi, ma sono sempre freschi, innocenti, naturali e senza complessi sulla sessualità e sui loro gusti sessuali.

Un’ulteriore particolarità dello stile di Cadinot è la presenza di situazioni umoristiche che talvolta assumono la forma di vere e proprie bizzarrie surrealiste, come nel caso clamoroso della scelta di un punto di vista interno all’ano del protagonista durante una scena di rimming in ‘Pension complète’(1988). Qualche volta Cadinot ha anche sfidato la sensibilità del suo pubblico gay introducendo dei personaggi femminili come in ’Voyage à Venise’ (1986) e in ‘Deuxième sous-sol’(1987).

Nel 1992 Cadinot acquistò una fattoria di 800 metri quadri a cento chilometri da Parigi e la ristrutturò per trasformarla nei suoi Studi cinematografici. I lavori durarono alcuni anni durante i quali egli quasi scomparve dalla circolazione. In quel periodo circolò la voce che egli fosse morto in circostanze misteriose e che i suoi nuovi film fossero stati realizzati da un suo assistente usando il suo nome. In molti hanno pensato che in questa voce dovesse esserci qualcosa di vero, anche perché effettivamente lo stile dei suoi film più recenti era cambiato: erano diventati meno originali, con scene di puro sesso più lunghe e meno attenzione alla trama ed alla messa in scena.

La trasformazione della French Art in una vera e propria azienda ha forse reso i nuovi film un prodotto meno artigianale, non più opere di un solo artista, ma ‘di bottega’. Un motivo invece tecnico di cambiamento può essere stato il passaggio dalla cinepresa 16 mm alla telecamera digitale.

Cadinot, probabilmente consapevole della delusione di qualche suo fan, ultimamente ha almeno in parte recuperato nei suoi film alcune di quelle particolarità che lo hanno reso celebre.

Ad oggi Cadinot ha fatto una sessantina di film, solitamente limitandosi a dirigerne non più di quattro all’anno. Nel 1997, Cadinot è stato premiato con un premio Venus come miglior regista all’International Erotic Film Award di Berlino, era la prima volta che questa organizzazione premiava film erotici gay. Più recentemente Cadinot ha vinto un premio AVN (Adult Video News) l’Oscar dei film per adulti, a Los Angeles per l’insieme di tutta la sua opera, e un altro Venus per “C’est la vie” .

Cadinot muore per arresto cardiaco il 23 aprile 2008, a soli 64 anni, lasciando un grande vuoto nei suoi ammiratori. Nel suo blog, sentendosi prossimo alla fine, ringrazia il suo pubblico, confida di non avere rimpianti e spera di essere ricordato come una persona piena d’amore.

Il sito ufficiale con blog di Cadinot:www.cadinot.fr/cadinot/index.php

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